La durata di un impianto protesico dipende dall’usura dei materiali che sono accoppiati tra di loro: nel movimento dell’anca, per esempio, i materiali accoppiati sono la testa posizionata sullo stelo, con l’inserto che si trova dentro la coppa acetabolare. Gli accoppiamenti attualmente in uso sono realizzati con diversi materiali: metallo, ceramica, polietilene (una speciale plastica), metallo ceramizzato ovvero una lega sottoposta a un processo particolare di ossidazione.
“Alcuni accoppiamenti, come il metallo-polietilene, si sono dimostrati non duraturi per la rapida usura del polietilene causata dal metallo ma, soprattutto, perché i detriti del polietilene provocavano un processo infiammatorio che spesso penetrava nell’osso e poteva determinare anche lo scollamento dello stelo della protesi; altre combinazioni come la metallo-metallo hanno dimostrato di provocare il rilascio di ioni che, a loro volta, provocano una reazione nell’organismo detta metallosi locale con la formazione di pseudo tumori da metallosi; la combinazione ceramica-ceramica, invece, ha dimostrato di avere un’usura molto bassa e quindi una lunga durata, anche se non è adatta a pazienti giovani e attivi perché rischia di scheggiarsi e rompersi”.
Nel paziente giovane e attivo, al di sotto dei 50 anni, quando l’intervento di protesi non può più essere rimandato, la scelta dell’impianto protesico è molto importante per la qualità della vita futura. “Questi pazienti pongono domande nuove come tornerò a fare sport, correre, giocare a tennis, cosa che 20 anni fa non chiedevano. Quando un paziente ha delle richieste funzionali importanti è meglio orientarlo verso un tipo di protesi con accoppiamento di materiali che assorbano meglio gli urti e gli sforzi da sovraccarico come può essere una testa in metallo ceramizzato accoppiata con un polietilene di altissima densità. Tale accoppiamento permette di ammortizzare meglio i microtraumi legati all’attività sportiva: così facendo, so che quel paziente potrà andare a giocare a tennis, per lungo tempo” conclude l’esperto.